Ingredienti: per 4 persone
- 200 g di pasta tagliata
- 10 pomodori rossi pelati (privati dei semi e tagliati a pezzetti)
- 2 mazzi di tenerumi ( ho preso solo le foglie che ho tagliato a striscioline)
- 4 spicchi d’aglio
- sale due cucchiaini
- pepe o peperoncino la punta di un cucchiaino
- 4 cucchiai colmi di olio d’oliva extravergine
Questo nome, “tenerumi”, non ha in italiano un vero equivalente.
“Tenerezze” ( appunto i tenerumi ) sono i germogli delle zucchine lunghe che, in alcuni paesi dell’entroterra siciliana, sono detti anche “càddi di cucùzza”. La passata cucinata in questo modo è una ricetta originaria del ragusano, anche se Palermo l’ha fatta sua, arricchendola con un numero consistente di varianti.
Questa verdura è ritenuta, oltre che di facile digeribilità, anche molto rinfrescante e leggera. Anzi è uso comune consumarla per far riposare lo stomaco. Nel gergo locale, infatti, con “manciàri pasta chi tinnirùma” si indica un mangiare fatto di niente. E’ un primo piatto estivo anche se si mangia caldo perché è una minestra. 😀
Preparazione: ho messo l’aglio a pezzetti, l’olio, i pomodori pelati privati dei semi e tagliati a pezzetti in un pentolino con un po’ d’acqua, sale un cucchiaino, olio evo due cucchiai, pepe ed ho fatto cuocere a fiamma bassa con coperchio.
Procedimento:
in un’altra pentola piena d’acqua a metà ho messo con sale un cucchiaino ed olio evo due cucchiai, le foglie dei tenerumi a striscioline, ( nella classica ricetta si mette anche la zucchina tagliata a tocchetti e patate pelate e fatte a pezzetti ). Ho portato a bollore ed ho messo la pasta. Esiste già la pasta tagliata, altrimenti mettete gli spaghetti in un tovagliolo chiudendolo come fosse un sacchetto e con il palmo della mano spezzettateli.
Insieme alla pasta mettete anche il pomodoro preparato a parte. E buona anche a temperatura ambiente.
Una curiosità: da noi si dice in una coppia dopo tanti anni di fidanzamento o di matrimonio, la classica frase ” che fa è finito il periodo dei tenerumi????”